L’adenocarcinoma è un tipo di tumore maligno che origina dalle cellule dell’epitelio ghiandolare. In questa guida scopriamo tutto sulle varie tipologie di adenocarcinoma, sulla diagnosi, trattamenti e cura per questo tipo di tumore. Scopriamo anche quali sono i cancerogeni che aumentano il rischio di contrarre questa neoplasia e come si origina. Scopriamo anche cosa fare per ottenere l’assistenza legale gratuita per ottenere i risarcimenti e i benefici previsti dalla legge per chi contrae la malattia a causa dell’esposizione a cancerogeni nell’ambiente di lavoro.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, di cui l’Avvocato Ezio Bonanni è Presidente, è in prima linea in Italia nella lotta all’amianto, o asbesto. Si occupa della difesa legale di tutti gli esposti ai cancerogeni e di assistenza medica e psicologica.
Indice Cos’è l’adenocarcinoma? Adenocarcinoma: significato Tipologie di adenocarcinomi Ambiente ed esposizione a cancerogeni Diagnosi Terapia, cura e prognosi Tempo di lettura: 10 minuti |
Cos’è l’adenocarcinoma?
L’adenocarcinoma è un tumore maligno che origina dalle cellule dell’epitelio ghiandolare. Si trova negli organi ghiandolari esocrini (per esempio pancreas, seno e prostata) e in generale nei tessuti con proprietà secretorie (per esempio il rivestimento di esofago, stomaco e colon). Ognuno degli epiteli ghiandolari del corpo umano può essere soggetto all’adenocarcinoma e ad ogni tipologia di queste cellule corrisponde un diverso tipo di adenocarcinoma.
I medici escludono dall’elenco degli adenocarcinomi tutti i tumori alle ghiandole endocrine, i quali prendono il nome di tumori neuroendocrini (come per esempio il VIPoma, l’insulinoma o il feocromocitoma).
Come origina l’adenocarcinoma? Come tutti i tumori maligni si forma in seguito a una serie di mutazioni del DNA che causano la crescita incontrollata e la moltiplicazione delle cellule tumorali. Possiede un elevato potere di invadere con facilità i tessuti limitrofi e di formare metastasi.
Adenocarcinoma: cosa significa?
Cosa significa adenocarcinoma? La parola adenocarcinoma viene dall’unione di due termini: “adeno” che richiama all’apparato ghiandolare, e “carcinoma, una parola di origine greca che significa piaga.
I tessuti epiteliali possono essere interessati anche da tumori benigni. In questo caso si chiamano adenomi. Alcuni di essi possono però trasformarsi in adenocarcinomi, come per esempio nel caso degli adenomi del colon-retto.
I sintomi dell’adenocarcinoma variano a seconda dell’epitelio ghiandolare coinvolto e del distretto corporeo interessato dal tumore e dalle metastasi.
Tipologie di adenocarcinomi
Esistono, come già accennato, numerose tipologie di adenocarcinomi, a seconda delle cellule interessate. Tra i più noti ci sono:
- l’adenocarcinoma del colon-retto
- del polmone
- brancogeno (una forma piuttosto rara del cancro del polmone)
- del seno
- del pancreas
- l’adenocarcinoma dell’esofago
- adenocarcinoma della cervice uterina (coinvolge il 10-15% dei tumori della cervice)
- papillare della tiroide (rappresenta il 75 e l’85% dei tumori maligni a carico della tiroide)
- adenocarcinoma dello stomaco
- di vulva e vagina
- il colangiocarcinoma (che trae origine dalle cellule epiteliali costituenti i dotti biliari)
- l’adenocarcinoma dell’uraco (un tratto delle vie urinarie del feto che collega la vescica al cordone ombelicale).
Qui di seguito riportiamo nel dettaglio le informazioni principali sugli adenocarcinomi più noti.
Adenocarcinoma del polmone
L’adenocarcinoma del polmone rappresenta la più importante forma maligna di tumore polmonare (quasi l’80% dei casi). Si sviluppa a livello dei tessuti epiteliali periferici del polmone, ovvero nelle cellule dell’albero bronchiale (tratto terminale) secernenti muco e le cellule degli acini polmonari.
Vi è una chiara correlazione tra il fumo di tabacco e il rischio di sviluppare questo tipo di tumore. Tanto che ni non fumatori si tende spesso a pensare ad un errore di diagnosi. Oltre al fumo di sigaretta però anche altri cancerogeni possono facilitare le mutazioni del DNA che danno avvio a questa neoplasia.
Esistono vari sottotipi di adenocarcinoma del polmone, tra cui il carcinoma bronchioalveolare e il carcinoide bronchiale.
Leggi anche: microcitoma polmonare
Adenocarcinoma bronchioloalveolare
Il carcinoma bronchioloalveolare rientra nel gruppo dei carcinomi polmonari non a piccole cellule; in particolare, viene considerato come una variante dell’adenocarcinoma polmonare.
Il carcinoma bronchioloalveolare rappresenta l’1-9% di tutte le neoplasie polmonari. Colpisce principalmente soggetti di sesso femminile e non è considerato fumo correlato.
Adenocarcinoma del colon-retto
L’adenocarcinoma del colon-retto rappresenta una delle principali forme di tumore maligno del tratto colo-rettale dell’intestino. La massa tumorale che lo costituisce trae origine da una cellula della mucosa intestinale del tratto colo-rettale.
Tra i fattori di rischio per il tumore al colon-retto oltre a età, sesso e uno stile di vita sedentario e un’alimentazione poco ricca di frutta e di verdura c’è l’esposizione a cancerogeni di varia natura. I cancerogeni agiscono in maniera sinergica. Un individuo esposto a più cancerogeni a più probabilità di sviluppare la neoplasia. Questo tipo di tumore è tra le malattie inserite dall’INAIL nella lista III, che possono essere cioè causate dall’esposizione lavorativa all’amianto, ma per cui non sussiste la presunzione legale d’origine.
Leggi tutto su: tumore del colon-retto
Carcinoma dello stomaco
L’adenocarcinoma dello stomaco rappresenta circa il 90% dei tumori maligni dello stomaco. È particolarmente diffuso in Giappone, Cina, Sud America ed Europa Orientale.
Questa patologia è, infatti, uno dei tumori più diffusi nei Paesi industrializzati, a causa di fattori come l’amianto e altri cancerogeni. Anche l’IARC, nella monografia “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite“, conferma questi dati.
Altri fattori che posso portare allo sviluppo della neoplasia allo stomaco possono essere quelli ereditari (tumore stomaco ereditario), una dieta poco sana, l’obesità. Inoltre altre cause tumore allo stomaco sono l’abuso di alcol, tabagismo e sedentarietà.
Leggi tutto su: tumore dello stomaco
Adenocarcinoma dell’esofago
La più diffusa forma di tumore dell’esofago è l’adenocarcinoma esofageo. L’adenocarcinoma esofageo origina dalle ghiandole della mucosa e si manifesta più di frequente nell’ultimo tratto, vicino alla giunzione con lo stomaco (terzo inferiore dell’organo). Costituisce circa il 30 % dei tumori esofagei.
In molti casi l’adenocarcinoma si sviluppa da un esofago di Barrett. Il modo più efficace di prevenirlo è ridurre il rischio di reflusso gastroesofageo, responsabile di esofagite cronica, riducendo il consumo di alcol e di sigarette, ma anche evitando il sovrappeso e l’obesità. In alcuni casi è indicato un intervento chirurgico di plastica dello iato esofageo. Sebbene diversi farmaci antiacidi siano in grado di controllare i sintomi da reflusso, non ci sono finora dimostrazioni scientifiche di una loro efficacia nel ridurre la comparsa dell’esofago di Barrett. L’esofago di Barrett però non è l’unica causa di adenocarcinoma dell’esofago.
Leggi tutto sul tumore dell’esofago
Adenocarcinoma del pancreas
L’adenocarcinoma del pancreas origina generalmente dalle cellule epiteliali dei cosiddetti dotti pancreatici. È una neoplasia molto aggressiva, dagli esiti spesso infausti. Secondo alcune statistiche, in Italia, ogni anno, l’adenocarcinoma del pancreas interesserebbe circa 10.000 persone.
Adenocarcinoma del seno
L’adenocarcinoma del seno rappresenta la principale forma di tumore al seno. Le cellule epiteliali da cui trae origine sono quelle che costituiscono i dotti o i cosiddetti lobuli della mammella.
Dal punto di vista istologico, i medici classificano l’adenocarcinoma del seno in tre sottotipi:
- Il carcinoma duttale invasivo: rappresenta il 55% dei tumori al seno.
- Il carcinoma duttale in situ: rappresenta il 13% dei tumori al seno. I carcinomi definiti “in situ” sono forme tumorali pre-cancerose, che possiedono alcune caratteristiche di un carcinoma vero e proprio, ma, rispetto a quest’ultimo, non hanno ancora lo stesso potere infiltrante e le stesse capacità metastatizzanti.
- Il carcinoma lobulare invasivo: rappresenta il 5% dei tumori al seno.
Endometriale
Il tumore endometriale più diffuso è l’adenocarcinoma endometrioide. In genere si manifesta con un sanguinamento vaginale postmenopausale e la diagnosi viene formulata mediante biopsia.
Più comune nei Paesi sviluppati in cui la dieta è ricca di grassi. Negli Stati Uniti è la quarta neoplasia più frequente nelle donne. L’età media dei pazienti al momento della diagnosi è di 61 anni, con il 92% dei casi nelle donne con età maggiore di 50 anni.
Ambiente ed esposizione a cancerogeni
La maggior parte dei tumori, compresi gli adenocarcinomi, può essere causata dall’esposizione ad agenti cancerogeni. Come già accennato l’amianto, anche detto asbesto, è un potente cancerogeno. I minerali di amianto si sfaldano in fibre sottilissime che vengono facilmente ingerite o inalate. Causano gravi infiammazioni creando il terreno fertile per lo sviluppo delle neoplasie.
L’amianto però non è l’unico cancerogeno che contamina i nostri luoghi di lavoro e di vita (per approfondire leggi Il libro bianco delle morti di amianto in Italia).
L’inquinamento atmosferico è una importante causa di morte nei paesi industraliazzati. Cancerogeni come il benzene e tutti i prodotti della combustione causano il cancro, adenocarcinoma compreso. Anche l’inquinamento del suolo e quello idrico sono causa di morti premature e neoplasie. A questi si aggiungono i pesticidi che non contribuiscono solo all’inquinamento di acqua e suolo, ma che contamino anche i cibi nei nostri piatti.
Anche per questa ragione l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, di cui l’Avvocato Ezio Bonanni è Presidente, sostiene la salvaguardia dell’ambiente, consapevole dell’inscindibile binomio tra salute e ambiente.
Diagnosi
Per una diagnosi di adenocarcinoma accurata e che comprenda informazioni relative alla sua gravità, è fondamentale la biopsia. Attraverso l’esame bioptico, infatti, i medici sono in grado di studiare nel dettaglio il grado del tumore, ovvero le caratteristiche cellulari e molecolari del tessuto epiteliale maligno che forma il tumore. Oltre alla biopsia sono utili TAC e risonanza magnetica.
Per mettere in atto la terapia e la cura più adatta è necessario conoscere stadiazione e grado del tumore.
Esistono 4 diversi livelli di stadiazione, identificati con i numeri romani da I a IV. Dal meno grave al più grave, compresi di sottostadi e classificazioni delle metastasi.
Terapia, cura e prognosi
La terapia e cura per l’adenocarcinoma scelta dall’oncologo e dal team di medici coinvolti si basa sullo stato di salute generale del paziente e sull’età. Si tiene conto del grado e della stadiazione del tumore. A seconda degli organi e dei tessuti ghiandolari coinvolti i trattamenti e le cure variano, così come la prognosi.
In tutti i casi una diagnosi tempestiva ed accurata è il primo passo per aumentare le probabilità di efficacia e per migliorare la qualità della vita. In caso di diagnosi di adenocarcinoma, come per qualsiasi altro tumore maligno, sarà importante ridurre le esposizioni a cancerogeni come il fumo di sigaretta che aumentano le probabilità di recidiva e peggiorano l’efficacia e aumetano gli effetti collaterali delle terapie.
Oltre alla chirurgia e alle terapie farmacologiche, dove possibile, si procede con chemioterapia e radioterapia. Queste vengono di solito associate in una terapia multimodale.
Adenocarcinoma e assistenza legale
Nei casi in cui l’adenocarcinoma è causato dall’esposizione a cancerogeni negli ambienti di lavoro si ha diritto al riconoscimento di malattia professionale. Lo studio legale dell’Avvocato Ezio Bonanni fornisce l’assistenza legale e mette a disposizione un team di medici legali al fine di ottenere la certificazione. Il riconoscimento di malattia professionale permette di avere accesso alla rendita o indennizzo INAIL.
A seconda del comparto di impiego, per le professioni pubbliche non privatizzate, si ha diritto alla causa di servizio e all’equo indennizzo e, in alcuni casi allo status di vittime del dovere.
Facendo valere la responsabilità civile si ha diritto anche al risarcimento danni. Le vittime hanno infatti diritto al risarcimento integrale dei danni (patrimoniale e non patrimoniale) e con loro, anche i familiari di coloro che sono purtroppo deceduti.