Aurelio Pischianz, è morto oggi l’ex presidente AEA FVG
E’ stato per 20 anni l’ex presidente dell’AEA – Associazione esposti amianto del Friuli Venezia Giulia, Aurelio Pischianz. Oggi è venuto a mancare, dopo una lunga sofferenza, all’affetto dei suoi cari e di tutti quelli che lo hanno conosciuto e ne hanno apprezzato la determinazione nella lotta contro l’asbesto.
A darne notizia è stata la nuova presidente dell’AEA FVG, Santina Pasutto, che ne aveva preso il testimone nel 2019. “In questo triste momento – ha detto Pasutto – ci stringiamo attorno alla famiglia del nostro Amato Fondatore della Associazione esposti Amianto FVG. Un uomo che ha fatto sua la causa delle vittime amianto. È stato per me un esempio da seguire”.
“Un uomo forte che si è battuto come un leone contro l’amianto”, ha commentato l’avvocato Ezio Bonanni, del Foro di Roma, presidente dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto. L’avvocato e tutta l’associazione sono vicini alla famiglia in questo momento di lutto.
Aurelio Pischianz, una vita dedicata alla lotta all’amianto
Pischianz è stato leader storico dell’associazione in Friuli Venezia Giulia. E’ stato al fianco di tante famiglie che hanno dovuto confrontarsi con l’amianto killer. La battaglia più nota forse l’ha combattuta proprio con Santina Pasutto, dopo la morte del marito Roberto Persich. Un ex autista della Nettezza Urbana del Comune di Trieste, deceduto a causa di un mesotelioma pleurico maligno. Insieme, per far riconoscere il nesso causale tra la professione di Persich, con costante esposizione all’amianto, e la malattia che lo ha portato alla morte in soli 3 anni, hanno organizzato anche diverse manifestazioni.
Il giudice del Lavoro Silvia Burelli, del Tribunale di Trieste, accogliendo il ricorso dell’avvocato Ezio Bonanni, con la sentenza del 2015 condannò infine il Comune al risarcimento di tutti i danni subiti dalla vittima.
“Devo ammettere – aveva detto Pischianz quando decise di non ricandidarsi come presidente – che dopo oltre vent’anni di intensa attività era giunto il momento di un po’ di riposo e di godermi la famiglia. Ciò non significa – aveva sottolineato facendo ben capire che non sarebbe sparito – che mi assenterò completamente dalla vita associativa. Anzi rimarrò quale memoria storica per supportare eventuali richieste e necessità dei soci. Nonché per pungolare e spronare l’attuale Consiglio Direttivo a portare avanti le nostre storiche rivendicazioni”. Così aveva fatto, fino a quando aveva potuto.
Il caso Persich
L’ex autista della Nettezza Urbana del Comune di Trieste era stato a contatto con l’amianto ogni giorno. L’asbesto si trovava nei freni dei veicoli che guidava e di cui si occupava quando erano in panne.
L’amianto fu impiegato senza remore, nonostante si conoscesse bene la sua pericolosità già dagli anni ’40, in tutta Italia e anche in Friuli Venezia Giulia, nel periodo del boom economico. Le aziende lo utilizzarono per diversi impieghi, fino alla sua messa al bando, con la Legge 257/1992.
Nonostante questo, poiché le malattie che causa possono manifestarsi anche a distanza di decenni, il numero delle vittime continua a crescere e il picco, come spiegava sempre Pischianz, è previsto tra il 2025 e il 2030. Così come denuncia da sempre anche l’avvocato Bonanni, anche nella sua ultima pubblicazione “Il libro bianco per le morti di amianto in Italia – ed. 2022”.
I dati sul mesotelioma in particolare sono disponibili anche nel VII Rapporto ReNaM dell’INAIL.